sabato 22 settembre 2012

Dichiarazione d'amore notturna

Questa è la storia di una bambina che a sei anni faceva l'abum delle figurine dei cani e dei gatti, perchè amava gli animali e appena ne vedeva uno non poteva non correre ad accarezzarlo e ad accudirlo. Questa bambina magrissima e dalla faccia dispettosa ebbe un colpo di fulmine con un cucciolo di cane bianco, ritratto su una figurina in particolare. Ogni compleanno e ogni Natale la bambina sperava di ricevere il cucciolo in dono; se lo sognava la notte, lo disegnava su ogni foglio, e in camera aveva attaccato il poster della famosa marca di cibo per cani, pubblicizzata dal cagnolino in questione. Aveva già scelto il nome che avrebbe dato al suo nuovo amichetto, ma il piccolo peloso a quattrozampe tardava ad arrivare, e la bambina ogni qual volta incontrava per strada un altro bambino con il proprio cane, piangeva a dirotto, presa dalla tristezza e dal dolore di non poter condividere anche lei quei "momenti speciali", che nella sua testa si traducevano in passeggiatine al guinzaglio, pappa, coccole, giochi con la corda, ecc. Passarono gli anni, crescendo si appassionò ad altre cose, i poster in camera vennero sostituiti, il greco divenne uno dei suoi peggiori incubi, la ricreazione a scuola e le uscite in motorino le parsero il momento più bello della sua vita; così la sua adolescenza  le fece dimenticare quel batuffolo bianco che tanto aveva desiderato.
La vita però, come ben si sa, è imprevedibile, e nell'ottobre dei suoi sedici anni, la bambina, ormai ragazza, tornando a casa, trovò ad attenderla in una piccola cesta un musetto dolcissimo con due occhi neri, tondi e vispi, così profondi che li sentì penetrare nei suoi.  Era lui, era il cucciolo di cui si era innamorata dieci anni prima. Il nome che scelse per lui fu lo stesso che aveva in mente quando era una piccola 6enne, e le coccole, i giochi, le risate e le chiacchierate che si fecero (e che si fanno) furono (sono) qualcosa di magico, unico e irripetibile.
Sono passati 12 anni da quel pomeriggio autunnale, e la ragazza, ormai giovane donna, non ha dimenticato quell attimo in cui due mondi, due universi si sono incontrati, compresi e amati. Quell attimo così intenso sembra ieri, al punto che oggi ancora non si rende conto che il tempo passa, e che se la cataratta ti è scesa è normale, se non riesci più a saltare sul divano al primo colpo è normale, se oggi non hai saputo trattenere la pipì è normale. Saperti un cane "anziano" ti dico la verità amico mio, mi mette un pò d'angoscia, ma poi ti guardo e sento che ciò che conta è stare vicini, uniti e complici. E poi diciamoci la verità, a parte questi piccoli acciacchi, quando torno a casa sei lì che mi fai le feste come se non ci vedessimo da secoli, e RIDI. Se stessi poco bene non rideresti, giusto? e poi me lo diresti se c'è qualcosa che non va, vero? Dimmelo che hai imparato a parlare, dimmi qualcosa. Mi guardi e sò che vorresti parlarmi, capisco quello che vorresti dirmi, ma perchè te ne stai zitto?
Abbiamo ancora tanto da dirci io e te, abbiamo grandi traguardi da festeggiare insieme e tanti alberi di natale da montare e smontare.
Qualsiasi cosa accadrà saremo sempre legati, perchè per me sei sempre in quella piccola cesta, quando entrando in una mano, entrasti anche nel mio cuore.
Ti voglio bene Spicchio!



5 commenti:

  1. Mi hai fatto emozionare...solo chi divide la vita con questi esseri puri che sanno amarti come nessuno mai può capire quello che provi! Un bacio

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  2. Quanta dolcezza in queste parole,una vera dichiarazione d'amore!
    Baci.

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  3. Caro Spicchio sei fortunato ad avere un'amica come Celeste...E non servono le parole quando quegli occhietti sanno esprimere più di mille voci!siete stupendi!

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  4. Il mio blog è nuovo ma vendo già alcuni gioielli, fammi sapere cosa ne pensi :)
    http://glamoursere1.blogspot.it

    Un bacio

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